Nei primi due moduli abbiamo esplorato due diverse situazioni in cui i nuovi edifici sono stati costruiti in due contesti diversi. Nel primo caso una posizione relativamente lontana dal centro storico, dall’altra parte del fiume, ha permesso un design di contrasto. Nel secondo caso il moderno edificio è stato eretto proprio nel centro della città vecchia, quindi, si è imposta la necessità di mantenere una certa continuità di stile. Veniamo ora ad un caso di un edificio esistente di rilevante valore storico e culturale, che, a causa del suo deterioramento nel tempo, aveva bisogno di un intervento. Come dobbiamo procedere in un caso del genere? Basta la manutenzione? O forse bisogna ristrutturare, restaurare e rinnovare? Questi sono i termini chiave che richiedono un chiarimento quando si giunge alla questione della conservazione del patrimonio culturale.
Per Manutenzione si intendono tutte quelle pratiche che servono a prevenire l’aggressione di agenti esterni, come il tempo, microrganismi e altre entità biologiche, su un edificio o su qualsiasi altro pezzo di valore storico e culturale. La ristrutturazione coinvolge le misure volte a consolidare la struttura fisica di un oggetto senza modificarne in alcun modo la sua forma o la sua immagine artistica, per esempio la sostituzione di un tetto di legno danneggiato da tarli. Con il termine restauro si intende invece il tipo di operazione che riguarda anche l’aspetto artistico di un’opera, per esempio attraverso l’integrazione di parti mancanti o irreversibilmente danneggiate, con nuovi elementi. Il termine rinnovo si applica quando ci si riferisce a oggetti comuni, quali porte, finestre, mobili, ecc. che hanno bisogno di essere rinfrescati. Rinnovare significa semplicemente far tornare un oggetto come nuovo. Ma in questo caso l’oggetto è solo una base o punto di partenza per la fantasia di chi progetta l’intervento. L’oggetto, i materiali e le modalità di costruzione, l’importanza e la collocazione storica, non sono criticità. L’oggetto in sé non pone limiti al tipo di intervento.
Per essere più chiari, dobbiamo sottolineare la differenza tra rinnovo e restauro in quanto può causare una certa confusione. Restaurare significa restituire ad uno spazio o ad un oggetto il suo aspetto originario. Significa, per esempio in un pavimento, recuperare e curare la finitura del legno, dei materiali e degli accessori, ma senza cambiare i loro colori originali. Se si tratta di rinnovo invece è possibile utilizzare un altro colore sul legno e sul pavimento, con la consapevolezza di star cambiando il progetto che era stato originariamente pensato dall’architetto. Pertanto, la parola rinnovo significa “fare qualcosa di nuovo, partendo dall’esistente”. La parola restauro ha invece il significato “ripristinare le condizioni precedenti”. Non sono possibili attualizzazioni, modernizzazioni o cambi di destinazione sotto l’ombrello del restauro.
Tenendo a mente quanto detto sopra, diamo uno sguardo più da vicino all’edificio in questione. Si tratta di una delle più antiche chiese in mattoni di Cracovia. La sua facciata è stata recentemente restaurata, così come il suo tetto. Nuovi materiali, intonaco e piastrelle, sono stati utilizzati, ma con l’intenzione di riportare l’edificio alla forma e allo splendore originali. Nessuna modifica o aggiunta per modernizzarla, nessuno scostamento da quello che si ritiene essere il suo carattere autentico. Quindi siamo di fronte ad un chiaro caso di restauro. Ingrandire la facciata per vedere meglio.
La chiesa è stata restaurata anche all’interno. L’approccio conservativo è in sintonia con il lavoro svolto all’esterno. Le immagini mostrano un ingresso ai chiostri. Il soffitto medievale è stato pulito e verniciato e le pareti intonacate. Quest’ultime vengono lasciate vuote dal momento che tutti gli interventi o aggiunte potrebbero interferire con la loro autenticità. Il restauro si è qui limitato ad interventi sul materiale del soffitto, delle pareti e delle colonne, senza influenzare in alcun modo l’aspetto con il quale sono sopravvissuti. Con il concetto di autenticità arriviamo ad un punto importante nelle discussioni moderne sui principi di restauro. Bisogna analizzare dettagliatamente questa questione.
Oggi lo scopo principale del restauro è di permettere la conservazione di ciò che è autentico, in un oggetto che abbia un valore storico e culturale. Il restauro è fondamentale per salvaguardare un lavoro che può essere considerato un documento storico, sia per la sua origine sia per la storia successiva. Tutto ciò è sostanzialmente diverso dal ripristinare lo stato iniziale che, nella maggior parte dei casi, è completamente sconosciuto; non dobbiamo quindi intervenire sull’immagine di un oggetto per renderlo ancora più attraente di quello originale o per adattarlo al gusto contemporaneo.
Un altro aspetto considerato essenziale nella pratica del restauro è il riconoscimento dell’intervento. Ogni intervento operato su un oggetto deve essere riconoscibile, anche se non immediatamente visibile, in modo da permettere di distinguere sempre ciò che è autentico da ciò che abbiamo inserito per garantirne la sopravvivenza e la conservazione futura. Ingrandire la foto del soffitto per visualizzare bene la frattura originale del legno. Se viene fatta qualche ricostruzione, deve essere chiaramente distinguibile dalle parti autentiche.
Gli interventi devono essere realizzati sempre con materiali di provata compatibilità con gli originali e integrati nell’oggetto dopo un’attenta progettazione preliminare, in modo che le parti autentiche e non autentiche rimangono sempre separate. Qualsiasi intervento deve essere preceduto da un’attenta analisi dell’oggetto storico su cui si intende operare. È fondamentale accertarsi, prima di qualsiasi intervento di restauro, di sapere tutto dell’oggetto in questione, sia rispetto alla sua genesi sia per ciò che riguarda la storia successiva fino ai giorni nostri, in particolare su tutte le trasformazioni e i restauri fatti in precedenza. Ogni azione deve essere accompagnata da una attenta analisi dei materiali e dei fattori che ne hanno influenzato la durata. Prima di procedere ad un intervento è necessario effettuare una diagnosi, con una chiara storia di sintomi e malattie e di ciò che li ha scatenati. I risultati dovrebbero quindi essere chiaramente indicati e documentati.
Per chiudere questo modulo vorremmo incoraggiarvi a identificare, analizzare e documentare almeno un caso di un edificio storico, nella vostra zona, che necessita di restauro. Troverete alcuni esempi di tale documentazione fra i lavori degli studenti di rivalutazione del patrimonio culturale, in una delle accademie di Cracovia. Hanno creato un sito web per tutti coloro che sono interessati a questo settore. Una delle risorse condivise su questo portale è un modello utile per tale analisi.