Per la finitura di un mobile dopo un restauro o un rinnovo sconsigliamo l’uso di turapori o di vernici. Per ottenere nuovamente il fascino del manufatto antico è sempre meglio ricorrere a prodotti tradizionali come la gommalacca o la cera. La gommalacca da una finitura lucida e piuttosto brillante; si stende a tampone dopo aver diluito in soluzione alcolica il prodotto, che può essere additivato con aniline all’alcol per cambiare il colore originale del legno.
La cera invece offre una inconfondibile finitura lucida ma non brillante, tipica dei trattamenti all’encausto. Quando si parla di cere per encaustica si intendono prodotti trattati all’essenza (non emulsionanti contenenti acqua) che consentono un trattamento sia profondo sia superficiale del legno, proteggendolo anche dall’aggressione di muffe e tarli. Inoltre con questo tipo di trattamento i pori del legno vengono riempiti dalla stessa cera che, essendo un prodotto all’essenza, mantiene schiacciate le fibrille del legno, rendendo subito la superficie liscia e vellutata al tatto.
Il trattamento all’encausto è una delle finiture più belle e sicure per i mobili per esempio e si effettua con specifici prodotti all’essenza a base di cera d’api miscelata ad altre cere, generalmente di carnauba, diluite con trementina. In commercio esistono prodotti già pronti all’uso, molto comodi da preparare e applicare ma non sempre di ottima qualità. In taluni casi abbiamo per esempio riscontrato che il contenuto di cera d’api rappresenta una piccola percentuale del prodotto. Ciò significa che prima di un acquisto è sempre bene leggere con attenzioni i componenti riportati per legge sulla confezione.
In ogni caso preparare la miscela di cera per l’encausto è abbastanza semplice. Occorre della cera d’api, della cera di carnauba e della trementina. Si riscalda in un contenitore e a fiamma bassa la cera d’api insieme alla cera di carnauba in una proporzione di circa il 15% (150 grammi di cera di carnauba su un chilo di cera d’api). Quando la miscela risulterà liquida si spegne la fiamma e si aggiunge la trementina nella proporzione di un litro ogni 250 grammi di cera (naturalmente la quantità di prodotto da preparare dipende dalla grandezza della superficie da trattare). Si mescola con cura e si lascia raffreddare. Se si intende ottenere una colorazione particolare sarà sufficiente aggiungere nella miscela un normale colorante all’anilina della tonalità desiderata. A questo punto potrete stendere la cera, o meglio la miscela ottenuta, sul mobile usando un pennello piatto.
Lasciate che la miscela agisca sul legno e, prima della completa asciugatura, tamponate la superficie con della cera d’api cremosa lavorandola affinché penetri perfettamente. La soluzione liquida proteggerà il legno in profondità mentre la cera cremosa creerà una pellicola superficiale che saltuariamente potrà essere lucidata riportando così sempre il legno del mobile alla perfetta lucentezza.
Dopo circa 24 ore dal trattamento, comunque poco prima del perfetto asciugamento, bisogna spazzolare la superficie per rimuovere la cera in eccesso e infine si procede alla lucidatura usando un panno di lana caldo. Il panno non deve lasciare peluria sulla superficie.
Vediamo ora quali sono gli attrezzi, di base per cominciare a far funzionare un laboratorio artigiano di rinnovo del legno.