Nei moduli precedenti di questo corso abbiamo fornito una panoramica generale sull’artigianato tradizionale nel contesto moderno delle nostre città, riservando una particolare attenzione ai laboratori di rinnovo del legno. Ora vedremo come le conoscenze e le competenze nell’uso di tecniche del rinnovo si possono tradurre in concrete opportunità di lavoro. Non intendiamo con ciò offerte di lavoro già esistenti bensì le opportunità che possono venirsi a creare quandoci guardiamo intorno con occhio imprenditoriale. Che cos’è dunque l’imprenditorialità? Quali atteggiamenti servono per prendere l’iniziativa e per intraprendere un proprio percorso lavorativo?
Imprenditorialità significa avere un’impostazione creativa nell’agire, al fine di creare nuove opportunità. Per fare questo è necessario essere in grado di:
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La definizione di imprenditorialità non è limitata solamente alle iniziative con scopo di lucro. Ha un significato molto più ampio, coinvolgendo anche l’imprenditoria sociale. L’imprenditore sociale è qualcuno in grado di scoprire e perseguire nuove opportunità, per il bene degli altri, di solito nella comunità locale dove opera. In questo modulo prenderemo in considerazione anche il valore di tali attività ma, ovviamente, ci concentreremo prima di tutto su ciò che un giovane artigiano può fare per trarre profitto dalle abilità che possiede. Inizieremo con il raccogliere in modo positivo e costruttivo, una serie di sfide.
Qualsiasi progresso nell’apprendimento di capacità imprenditoriali deve essere basato su ciò che noi chiamiamo l’apprendimento esperienziale. Questo significa apprendimento attraverso l’esperienza, perchéil modo di porsi e le competenze necessarie difficilmente possono essere acquisiti attraverso i libri o la partecipazione a dei corsi. Bisogna avere fra le mani qualcosa di concreto su cui lavorare, impegnarsi a portarlo fino in fondo. Non ci sono opportunità di apprendimento esterne in questo campo, ma si può certamente imparare molto da soli, magari prendendo un lavoro piccolo da fare e farlo al meglio, nei limiti delle nostra possibilità in quel momento. L’intero percorso, che di solito comporta la ricerca di un lavoro di quel tipo, l’accordo sui termini e le condizioni di consegna, il reperire i materiali, il pagamento al momento della consegna, è esattamente un caso di apprendimento esperienziale. Occorre però ricordarsi di iniziare con un compito di scala a noi appropriata, per poter gestire al meglio l’intero processo.
Ci troveremo ad operare in un ambiente che dovremo tenere ben in conto, nella sua totalità. Non ci riferiamo solo al ‘mercato’, all’offerta e alla domanda di servizi e prodotti. L’imprenditorialità viene sempre esercitata in un ambiente umano, in una rete relazioni sociali. I contatti che sarà necessario stabilire per avere successo nelle nostre iniziative riguardano non solo i clienti ma anche i fornitori e, ancor più importante, i nostri collaboratori o partner. Abbiamo usato l’espressione ‘più importante’ per sfidare una convinzione comune condivisa che l’imprenditorialità sia il solo far soldi. La nostra idea è che in questo campo le relazioni con le persone siano essenziali – l’imprenditorialità non può essere ridotta a mero calcolo dei profitti.
Trasformare le idee in iniziative di successo richiede tempo e pazienza, ed è una buona idea pianificare l’impresa a piccoli passi invece di correre e fare il salto più lungo della gamba. Certamente una visione e una missione ambiziosa sono di primaria importanza, perché senza queste non avremmo la motivazione necessaria per partire. Ma prima di partire assicuratevi di avere una mappa ed una bussola. Non basta avere solo un set di competenze necessarie per quel particolare tipo di attività, ma anche la conoscenza del contesto in cui opererete. Quindi è molto più consigliabile iniziare con attività che non richiedono subito la pianificazione del business. È possibile per esempio prendere in carico singoli ordini, sulla base di contratti a breve termine, senza i molti obblighi amministrativi e contabili che di solito ha un’impresa. Andremo avanti, da un contratto all’altro e gradualmente impareremo a conoscere il mercato, il nostro potenziale e come calcolare i costi e i profitti. Tutto questo è indispensabile per creare le basi della nostra attività individuale o per costituire una società con uno o più partner.
Infine è indispensabile imparare a gestire l’insuccesso; un male necessario sulla strada del successo. L’assumere rischi, lo sperimentare, il fallire e l’imparare dai fallimenti sono tutte fasi essenziali del processo di sviluppo di una mentalità imprenditoriale. Qualcuno ci potrebbe consigliare di fare prima un business plan, per eliminare o ridurre al minimo i rischi. Questa operazione non è possibile in quanto un buona pianificazione del business si basa sull’esperienza concreta e sulla conoscenza pratica del settore in cui ci troviamo ad operare. Questo assomiglia alla classica situazione del film “Catch 22”. Ma c’è una via d’uscita da questo impasse. In primo luogo cercare di individuare sul mercato dei bisogni concreti, che i nostri servizi possono soddisfare, poi proporre una serie di servizi conformi alle nostre competenze ed alle risorse che abbiamo. Bisogna essere cauti ma anche avere il coraggio di andare avanti, mettendosi alla prova su un lavoro che sentiamo di poter portare a compimento. Facendo del lavoro concreto, convalidando i risultati attraverso il feedback da parte dei clienti e migliorando continuamente inostri servizi, ci facciamo l’esperienza che serve. L’insuccesso è una parte inevitabile di questo percorso, un’occasione per migliorare il servizio, piuttosto che la conseguenza di un “perfetto” business plan.